Ricordando - Michele Pittoni

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Ringrazio la famiglia Toniolo che ha concesso
la pubblicazione delle opere di Grazia.



Quello che ascolterete sono quattro movimenti per pianoforte, di cui uno con violino e oboe, tutti e quattro incompiuti, volutamente lasciati in sospeso in memoria di una cara amica, pittrice e grafica appassionata e di grande talento, per cui li stavo scrivendo.

Come tutte le estati ci riincontravamo sulla spiaggia di Pesaro, dove sia la mia famiglia che la sua, da generazioni, abbiamo una cabina ed un ombrellone per la stagione estiva. Pur con qualche mutamento di posto nel tempo, gli ombrelloni sono stati quasi sempre vicini e quindi ci siamo ritrovati spesso a parlare insieme, con lei e con un nugolo di parenti (un fratello, due sorelle, coniugi e figli vari con annessi nipoti che a rotazione compaiono e spariscono durante il mese di agosto), sempre con grande affabilità e piacere. Sono quegli appuntamenti non definiti ma incredibilmente ineluttabili, dove sai già che ci si rivedrà, ed ogni anno si finisce col dire che sicuramenete dovremo rivederci anche a Milano, e regolarmente ci si ritrova soltanto l'anno dopo e sempre sotto l'ombrellone.
Due anni fa eravamo in questa situazione ed in una giornata indefinita di agosto lei mi stava raccontando del suo desiderio di organizzare una mostra di pittura con un sottofondo musicale. Aveva ascoltato più volte le mie composizioni che apprezzava e continuamente mi stimolava perchè le pubblicassi, e quindi non si stupì quando le lanciai l'idea di scrivere dei pezzi con i quali costruire un percorso musicale in sintonia con i quadri da lei esposti, facendo in modo che non ci fosse un'unica musica di sottofondo ma spostandosi nella galleria vi fossero diversi punti di diffusione della musica che potessero accompagnarsi allo stato d'animo dell'autore. Anzi, più che stupirsi mostrò invece il suo entusiasmo all'idea; l'entusiasmo che era una delle sue qualità, assieme ad una vitalità ed una giovialità oserei dire contagiose, tanto contagiose da spingermi a credere che sarei stato in grado di realizzare quel fantastico progetto. A dire il vero circa 20 anni prima avevo già composto un sottofondo musicale al pianoforte per una mia amica tedesca, che aveva fatto una mostra di sue creazioni di stoffa, ed inoltre mi ero già cimentato negli ultimi tempi con altri soggetti per pianoforte ed orchestra; quello che avevo in mente era realizzare una serie di flash per piano ed al massimo qualche strumento solista, come il violino od uno strumento a fiato, di pochi minuti ciascuno, il tempo necessario per soffermarsi di fronte alle opere da ammirare per poi passare oltre. Iniziai di buona lena e già prima della fine dell'estate avevo buttato giù qualche idea che le feci sentire. Lei, che devo dire mi aveva sempre adulato forse troppo per le mie capacità musicali, era restata ben soddisfatta e, a questo punto, l'impegno era quello di risentirci, questa volta veramente, al rientro a Milano, per continuare a sviluppare questo progetto.
Purtroppo la vita spesso non tiene conto nè dei progetti nè dei desideri di noi comuni mortali, e per quanto certe volte annuncia con grande anticipo le sue intenzioni, tanto altre volte riesce a realizzare disegni imprevisti ed improvvisi, senza lasciare il tempo di capire quel che realmente sta accadendo o, anzi, è già accaduto. Questo fu uno di quei casi in cui l'imprevdibile accadeva; non saprò dunque mai se poi si sarebbe avverato quel progetto nato sotto un ombrellone. Dopo pochi giorni dal rientro a Milano, ricevetti una sera una telefonata di suo fratello G.; già il tono della sua voce mi aveva allarmato ma mai avrei pensato che mi avrebbe comunicato che G. era morta improvvisamente, trovata il giorno dopo il decesso ancora seduta sulla poltrona con la televisione accesa ed una pentola sul fuoco.
Nulla aveva fatto presagire una fine così improvvisa e ne fui colpito e scosso. Decisi quindi di non toccare più quei pezzi ancora da rifinire e di lasciarli dunque incompiuti nello stato in cui si trovavano. E decisi anche che avrei dovuto realizzare ciò che lei mi aveva sempre sollecitato, e cioè pubblicare le mie canzoni ed uscire dalla mia stanza della musica (o stanza della solitudine, titolo che avrete modo di ascoltare quando il pezzo sarà pubblicato) per portarla a tutti coloro che l'avrebbero potuta apprezzare; se questo sito oggi esiste lo devo sicuramente anche a lei che mi ha lasciato la voglia di esaudire quel suo desiderio per cui tanto mi aveva spronato; ed è per questo che ho un immenso piacere nel poterle dedicare ciò che le appartiene, delle schegge di musica pensate per fondersi con i colori dei suoi quadri.

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