L'albero dell'amore - Michele Pittoni

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Ci riuscii solo d'autunno, quando ormai tutti gli alberi intorno erano scheletri deformi; ma non così era lui quando lo vidi, era ancora verde e rigoglioso con frutti colorati ed intoccati, quasi che non gli importasse nulla dell'ordine naturale delle stagioni.
Riuscii ad entrare nel giardino scavalcando l'inferriata e mi avvicinai: era davvero imponente ed il vaso ormai troppo piccolo per poterlo contenere: e così accadde che appena allungai la mano e lo toccai rovinò per terra spargendo tutt'intorno foglie che in un attimo appassirono e frutti che raggrinzirono perdendo i loro colori sfavillanti.
Piansi a lungo, come un bimbo disperato, e prima di andare via colsi da terra qualche frutto ormai ridotto a poco e qualche foglia da mettere dentro le pagine di un libro.
Quando giunsi a casa avevo solo briciole, ma non dei frutti, dei quali erano rimasti alcuni semi ancora intatti.

Da allora è passato ancora molto tempo durante il quale la mia vita è scorsa via veloce, ma non passa notte che non apra per un attimo la mia scatola d'argento dove ancora tengo i semi conservati e ben protetti; penso a domani, a un nuovo giorno, sono certo che prima o poi, nel tepore di una notte di primavera, potrò trovare ancora un buon terreno dove poterli seminare ed avere un pò più di cura dell'albero dell'amore.

13/12/90

Un giorno stavo camminando lungo una strada inconsueta, un po' fuori mano, quando intravidi dentro un giardino un arbusto in un vaso modellato a forma di cuore: la cosa mi colpì e mi chiesi di quale specie mai fosse, ma non trovai risposta: pensai soltanto che fosse l'albero delll'amore.
Il giorno dopo ritornai sui miei passi, attratto da una strana curiosità, e così lo rividi, già più grande e con le gemme tutte sbocciate, in procinto di esser fiore; mi stupii di come ciò fosse potuto avvenire in poche ore, anche se nel tepore di una notte di primavera. Certo, pensai, non poteva essere altro che l'albero dell'amore.
Passò del tempo, poi, durante il quale la mia vita scivolò via, senza che il giorno e la notte si potessero fermare; ogni tanto, di sfuggita, ci ripensavo chiedendomi se dentro quel vaso ci fosse ancora l'albero dell'amore, ma non ci badai più di tanto.
Finchè una notte lo sognai, pieno di foglie e di frutti maturi, dai colori sfavillanti, quasi un re dentro al suo giardino. Mi svegliai con un solo grande desiderio: ripassare ancora là, per quella strada fuori mano, e vedere quanto grande fosse diventato il mio albero dell'amore.

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